Se nemmeno il Papa sa spiegare il dolore ai bimbi

Spunti di riflessione...

 

Papa Francesco durante l'incontro con l'associazione «Fabbrica della pace», davanti a un bambino che gli chiedeva perché fosse venuto al mondo con problemi di salute come i suoi e che cosa si possa fare affinché i bambini non soffrano. Il Papa ha ascoltato e ammesso la sua impotenza. «Questa domanda è una delle più difficili a cui rispondere. Non c'è risposta», ha riconosciuto il capo della Chiesa cattolica. Ecco qua. In questa ammissione c'è tutta la lealtà umana del Papa. Niente risposte automatiche. Niente ricette. La sofferenza dei bambini è uno scoglio che può essere insormontabile. Una di quelle cose che destano scandalo, che fanno obiezione alla nostra razionalità. Un'ingiustizia di fronte alla quale può vacillare anche la fede più verificata. «C'è stato un grande scrittore russo, Dostoevskij - ha proseguito il Papa durante l'incontro - che si era posto la stessa domanda: “Perché soffrono i bambini?”. E lì, si può solo guardare al cielo e aspettare risposte che non si trovano». Alla seconda parte della domanda però Francesco ha detto di saper rispondere: «Cosa posso fare io perché un bambino soffra di meno? Stargli vicino. La società dia aiuti anche palliativi per le sofferenze dei bambini, si sviluppi l'educazione dei bambini verso le malattie».

 

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